Dalla GRC all’ESG, passando per la Governance

Due modelli che possono camminare e sostenersi nello sviluppo dell'impresa e delle sue strategie per affrontare le nuove sfide.
governance esg

La parola del momento nel mondo aziendale è senza dubbio l’acronimo ESG, che sta per Environmental, Social e Governance, il sistema di rating che certifica la validità di un’azienda, di un titolo, di un fondo, da un punto di vista ambientale, sociale e di governance.

Nel contesto dello sviluppo sostenibile servono degli indicatori per verificare i progressi compiuti verso gli obiettivi climatici e sociali dell’Agenda 2030, e il rating ESG si sta consolidando come il modello di riferimento per tutte le aziende che intraprendono percorsi di sostenibilità. Le organizzazioni di tutto il mondo e di tutti i settori sono sfidate a definire, implementare e rendicontare l’ESG. Le pressioni vengono da tutte le direzioni: investitori, clienti, dipendenti, regolatori e attivisti.

Negli anni passati, prima dell’emergere dell’ESG, si parlava di Responsabilità sociale d’impresa (CSR), di Sostenibilità. Ma la verità è che poche aziende la integravano nelle proprie strategie, non essendoci allora degli obblighi. La CSR è stata relegata a un ruolo marginale ed eventuale, tanto è vero che anche all’interno delle più grandi organizzazioni questa funzione veniva talvolta accorpata alla comunicazione, altre alle risorse umane, in pochi casi direttamente alla dirigenza. Con l’ESG si è avuto un cambio di passo, e la componente di ‘responsabilità sociale’ (che in fondo, sempre di questo si tratta) è diventato un elemento strategico, da integrare e contemplare in ogni aspetto del business, che si declina addirittura in elemento di rischio. Perché l’organizzazione deve garantire che i valori, l’etica, le dichiarazioni, gli impegni, e tutto quanto attiene alla sfera ESG siano una realtà nella pratica.

Quindi, che rapporto esiste tra ESG e GRC? Come integrare, concretamente, queste due dimensioni? Molti analisti cominciano a parlare di convergenza tra questi due modelli, e certamente possiamo individuare facilmente il loro elemento comune: la Governance.
La Governance è, di fatto, ciò che permette di navigare con la barra dritta nel mare dell’incertezza e costruire la resilienza.

La gestione del rischio in un’azienda è un’attività complessa, che non sempre segue percorsi lineari. Si basa su previsioni, e sulla combinazione di queste con altre previsioni. Basta una piccolissima perturbazione in uno degli elementi del modello, per scombinare tutto. Insomma, il famoso effetto farfalla, nella gestione del rischio è particolarmente evidente.

Secondo Michael Rasmussen, considerato ‘il padre della GRC’ e fondatore di GRC 20/20, tutti gli elementi ESG sono parte di una strategia GRC ben strutturata. La definizione ufficiale di GRC, che si trova nel GRC Capability Model, è che la GRC sia la capacità dell’organizzazione di raggiungere in modo affidabile gli obiettivi [GOVERNANCE], gestire l’incertezza [RISK MANAGEMENT] e agire con integrità [COMPLIANCE].
Vista così, ben si vede come come la GRC sia uno strumento edificante per implementare la ESG nelle diverse aree di obiettivi, rischi e obblighi. Anzi, si tratta addirittura dello strumento che permette di legare le strategie ESG ai processi aziendali.

grafico esg grc

(Fonte: GRC20/20)


L’elemento centrale comune, come detto in precedenza, tra ESG e GRC è la G di Governance. Infatti, una buona strategia ESG inizia con una forte struttura di Governance. È qui che l’organizzazione stabilisce obiettivi chiaramente definiti per l’ESG in generale e per ogni componente/area dell’ESG e i vari sotto-elementi. Una volta stabiliti gli obiettivi, l’organizzazione può valutare, monitorare e gestire l’incertezza verso quegli obiettivi ESG, la gestione del rischio. Da lì, l’organizzazione può fornire garanzie e riferire che sta operando con integrità nel contesto delle dichiarazioni, degli impegni e degli obblighi ESG dichiarati.

Cio’ che è anche importante capire per le organizzazioni, e ancora qui entra in gioco la Governance, è che la GRC può aiutare a gestire un percorso ESG: il rating ESG non si compra, si conquista, costruendo una strategia a lungo termine. E’ una rivoluzione nell’azienda, per affrontare la quale servono obiettivi chiari, le persone giuste, le tecnologie giuste e la cultura del cambiamento.

Sei interessato a integrare la sostenibilità nei modelli di business della tua azienda?

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