Nei giorni scorsi, si è aperto (fino al 2 agosto), la consultazione pubblica del documento “Il Dialogo di Sostenibilità tra PMI e Banche” elaborato dal Tavolo di coordinamento sulla finanza sostenibile presieduto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Banca d’Italia, della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB), dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) e della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP).
Il documento è stato elaborato anche grazie al coinvolgimento di diversi stakeholder, come l’Organismo Italiano di Contabilità e i consulenti incaricati nell’ambito del programma Technical Support Instrument finanziato dalla Commissione Europea.
Tale documento è nato con un obiettivo che potremmo sintetizzare in: ‘fare chiarezza e sostenere le PMI nel rapporto con le Banche in ambito sostenibilità’.
Ne avevamo bisogno? Terribilmente.
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata una priorità strategica per molte aziende, grandi e piccole. Tuttavia, le piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono il tessuto produttivo italiano, spesso incontrano difficoltà nell’adeguarsi ai nuovi standard di sostenibilità richiesti dai mercati e dalle normative europee. Le banche retail sono a loro volta interessate dalle richieste delle Banche Centrali in ambito ESG, cosa che si trasferisce alla loro relazione con il cliente PMI.
Il minimo che viene richiesto, anche alla micro impresa, per accedere al credito è oggi quantomeno un questionario. Gli strumenti si vanno affinando, sia da un punto di vista tecnologico che sostanziale, pertanto è utilissimo in questo momento gettare le basi per standardizzare processi e raccolta di dati.
Il documento “Dialogo di Sostenibilità tra PMI e Banche”, promosso dal Tavolo per la Finanza Sostenibile, rappresenta quindi una guida fondamentale per facilitare questa transizione.
Il Ruolo Cruciale delle PMI nella Transizione Sostenibile
Le PMI sono chiamate a giocare un ruolo centrale nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e nella realizzazione dell’ambizione dell’Unione Europea di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Anche quelle aziende che non sono direttamente coinvolte dalla CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), e non hanno obblighi di reporting, per rimanere competitive dovranno necessariamente attivarsi per avere contezza del proprio impatto e dei propri limiti negli ambiti ESG. Dovranno strutturare raccolte di dati in tale direzione (magari secondo gli standard ESRS volontari), perché saranno sempre più numerosi gli stakeholder che cominceranno a chiederglieli, cominciando proprio dalle Banche.
Il documento sottolinea che questo sforzo non è solo un obbligo normativo, ma anche un’opportunità per le PMI. La trasparenza nelle pratiche di sostenibilità può portare a una serie di vantaggi, tra cui un migliore accesso ai finanziamenti, condizioni di prestito più favorevoli, e una maggiore resilienza agli shock ambientali ed energetici.
La collaborazione tra PMI e banche è essenziale per una transizione sostenibile efficace. Le banche, adeguandosi ai nuovi regolamenti sulla tassonomia e sulla disclosure di sostenibilità, stanno rivedendo i criteri di valutazione del merito di credito per includere i rischi di sostenibilità. Questo implica che le PMI devono fornire informazioni accurate e standardizzate sulle loro pratiche ESG (ambientali, sociali e di governance), e il documento in consultazione fornisce proprio una guida metodologica dettagliata per la raccolta e la comunicazione di queste informazioni. Include tabelle e modelli per la rendicontazione dei dati, facilitando così il compito delle PMI di conformarsi ai nuovi requisiti.
Uno degli obiettivi principali del documento è promuovere la standardizzazione delle prassi di sostenibilità tra le PMI italiane, così come richiedono le politiche europee. Serve però un approccio modulare e proporzionale, che tenga conto della dimensione delle imprese, e riduca la complessità e i costi associati alla raccolta delle informazioni, evitando la proliferazione di richieste diverse e onerose da parte delle banche.
La standardizzazione non solo facilita la vita delle PMI ma aiuta anche le banche a valutare più facilmente i rischi e le opportunità di sostenibilità delle loro controparti, migliorando così la qualità del credito erogato e sostenendo gli obiettivi di finanza sostenibile.
Il documento “Dialogo di Sostenibilità tra PMI e Banche” rappresenta un passo avanti significativo nella promozione della sostenibilità nel settore delle PMI in Italia in quanto, fornendo una guida chiara e dettagliata per la comunicazione delle informazioni di sostenibilità, facilita la cooperazione tra PMI e banche e supporta la transizione verso un’economia più sostenibile.
È un invito alle PMI a impegnarsi attivamente nella transizione sostenibile, utilizzando le risorse e gli strumenti messi a disposizione per navigare efficacemente questo cambiamento.
Vincenzo Carolla, AD Imc Group