Negli ultimi anni, il sistema antiriciclaggio in Italia e in Europa ha vissuto una continua evoluzione, spinto dall’intensificarsi delle sfide globali e dalla necessità di mantenere elevati standard di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. La quantificazione del fenomeno è, per la sua natura di attività sommersa, molto difficile, ma si stima che almeno tra i 750 e i 1870 miliardi di euro siano riciclati nel mondo annualmente.
La vigilanza deve stare al passo coi tempi, diventando sempre più globale. La UE sta lavorando su norme comuni e armonizzazione delle leggi dei diversi Paesi, come abbiamo scritto in questo articolo.
Il ‘Rapporto Annuale 2023’ dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF), presentato dalla Banca d’Italia a maggio e recentemente pubblicato, offre uno sguardo dettagliato sulle attività svolte nel 2023 e sulle aree di rischio emergenti, mettendo in luce l’importanza crescente della cooperazione internazionale e dell’innovazione tecnologica.
A questo link il rapporto completo, nel seguito una sintesi delle principali evidenze emerse.
Segnalazioni di operazioni sospette in lieve calo, ma attenzione al PNRR
Nel 2023, la UIF ha ricevuto 150.418 segnalazioni di operazioni sospette (SOS), segnando una leggera flessione del 3,2% rispetto al 2022. Questo calo è stato attribuito principalmente alla riduzione delle segnalazioni da parte di banche, Poste e altri intermediari finanziari, che hanno registrato una diminuzione del 7,5%. Tuttavia, altre categorie, come i notai e gli operatori in valuta virtuale, hanno contribuito a controbilanciare questo trend negativo con un incremento significativo delle loro segnalazioni.
Le segnalazioni delle Pubbliche Amministrazioni (PA), sebbene raddoppiate rispetto all’anno precedente, restano marginali, con sole 414 comunicazioni. La UIF ha sottolineato la necessità di un maggiore coinvolgimento delle PA, specialmente nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha visto un aumento delle segnalazioni relative all’uso improprio di fondi pubblici.
Le nuove aree di rischio: FinTech e frodi informatiche
Il Rapporto UIF 2023 evidenzia come il panorama del rischio si stia ampliando, con l’emergere di nuove minacce legate all’uso della tecnologia e delle criptovalute. L’adozione di strumenti FinTech ha reso più complessa la tracciabilità dei flussi finanziari, mentre le frodi agevolate dall’uso di strumenti informatici continuano a crescere in modo significativo. Questo fenomeno ha spinto la UIF a investire in innovazioni tecnologiche, come l’uso del machine learning e dell’analisi delle reti, per migliorare l’efficacia dell’individuazione di attività sospette.
Una delle novità più rilevanti riguarda l’integrazione di sistemi avanzati di analisi forense delle valute virtuali, che ha permesso alla UIF di tracciare flussi di criptovalute precedentemente difficili da individuare. Questa tecnologia ha già contribuito a ricostruire operazioni sospette, individuando wallet e soggetti coinvolti.
Il contrasto al finanziamento del terrorismo
Un altro tema cruciale è quello del finanziamento del terrorismo, che nel 2023 ha visto un’ulteriore diminuzione delle segnalazioni rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, gli eventi geopolitici, come l’attacco di Hamas del 7 ottobre, hanno riacceso l’attenzione su questo fronte. Le segnalazioni relative a tali eventi hanno suscitato un elevato interesse investigativo, dimostrando l’importanza di una vigilanza costante.
In questo contesto, la collaborazione internazionale assume un ruolo centrale. La UIF ha intensificato gli scambi informativi con le Financial Intelligence Unit (FIU) estere, migliorando la qualità delle informazioni ricevute. La partecipazione italiana all’iniziativa europea per la creazione dell’Autorità Anti-Money Laundering (AMLA), la cui sede sarà a Francoforte e che sarà operativa dal 2025, rappresenta un passo avanti significativo nell’integrazione delle misure antiriciclaggio a livello continentale.
Il ruolo delle garanzie pubbliche e il PNRR
Un aspetto su cui la UIF ha posto particolare attenzione è il rischio legato all’abuso delle garanzie pubbliche. Il rapporto segnala che queste garanzie hanno facilitato l’accesso al credito per soggetti con scarse capacità di rimborso, portando in alcuni casi a semplificazioni eccessive nei processi di istruttoria. Questo fenomeno è stato osservato in particolare nell’ambito delle politiche di sostegno all’economia e dei fondi legati al PNRR, dove la UIF ha intercettato numerosi casi di percezione indebita e distorto utilizzo di fondi pubblici.
IL CASO CROWDFUNDING Nel Rapporto UIF 2023, il crowdfunding emerge come una delle aree con criticità rilevanti sotto il profilo antiriciclaggio (AML) e di contrasto al finanziamento del terrorismo (CFT). In particolare, l’analisi si concentra sulle vulnerabilità insite in questo strumento, che sebbene rappresenti un’opportunità per l’inclusione finanziaria, presenta anche significativi rischi legati al riciclaggio di denaro. Profili di rischio identificati Il crowdfunding, inteso come strumento FinTech, consente a una piattaforma di raccogliere fondi da una moltitudine di soggetti per finanziare progetti proposti da altri. Tuttavia, la UIF ha rilevato che questo settore è caratterizzato da ‘elevati rischi di riciclaggio’ e ‘finanziamento del terrorismo’, aggravati dalla mancanza di armonizzazione normativa a livello internazionale. A causa di questa diversità di approcci regolamentari, il settore diventa particolarmente vulnerabile a fenomeni illeciti. Ispezioni e carenze riscontrate La UIF ha condotto ispezioni presso intermediari di pagamento (IP) che operano in partnership con gestori di piattaforme di crowdfunding, evidenziando gravi lacune nella collaborazione attiva ai fini antiriciclaggio. Ad esempio, è stato rilevato un utilizzo dei conti legati alle piattaforme come meri conti di transito, senza un adeguato monitoraggio. Inoltre, la verifica a distanza spesso risulta insufficiente, non intercettando operazioni sospette significative. Un caso emblematico riguarda la cessione di fatture per importi considerevoli, transitati su piattaforme di invoice trading, senza che i gestori individuassero i rischi associati ai soggetti coinvolti. Regolamentazione e azioni future Sul fronte regolamentare, l’Italia ha dato piena attuazione al Regolamento UE 2020/1503, creando una nuova categoria di soggetti vigilati, tra cui i gestori di piattaforme di crowdfunding. Questo include l’obbligo di adeguata verifica dei titolari dei progetti finanziati, con particolare attenzione a eventuali legami con giurisdizioni ad alto rischio. |
Innovazione e sicurezza al centro dell’azione della UIF
La UIF ha continuato a rafforzare i suoi strumenti tecnologici e la sicurezza dei dati, con un focus sulla protezione delle informazioni sensibili. L’integrazione di processi automatizzati, come il sistema QUASAR per il monitoraggio della qualità delle segnalazioni, e il progetto RADAR, hanno contribuito a migliorare la tempestività e la precisione dell’analisi dei flussi segnaletici. Questi sistemi permettono una gestione più efficiente delle segnalazioni, con una classificazione automatica del rischio che facilita l’intervento tempestivo delle autorità investigative.
Verso un futuro di maggiore collaborazione
Il Rapporto 2023 della UIF sottolinea l’importanza di una collaborazione sempre più stretta tra soggetti pubblici e privati per rafforzare il sistema antiriciclaggio. La UIF ha posto tra le sue priorità il miglioramento della qualità delle segnalazioni, con un dialogo costante con gli attori coinvolti per ottimizzare l’efficacia delle azioni di prevenzione.
Con l’avvio della Mutual Evaluation del sistema antiriciclaggio italiano da parte del GAFI (Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale) nella seconda metà del 2024, l’Italia si prepara a una revisione del suo sistema di contrasto al riciclaggio, che dovrà dimostrare non solo la conformità normativa, ma anche l’efficacia delle misure adottate. La UIF, in questo contesto, sarà chiamata a svolgere un ruolo cruciale nel dimostrare la solidità del sistema italiano e la sua capacità di far fronte alle sfide globali del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.
In conclusione, il sistema antiriciclaggio italiano sta affrontando con determinazione le sfide poste dall’evoluzione tecnologica e dalle nuove minacce globali, grazie a un continuo miglioramento delle tecnologie e a una crescente cooperazione a livello internazionale.
IMC è in prima fila nell’impegno per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia che supportino le aziende nella gestione dei rischi legati all’antiriciclaggio, in particolare ha sviluppato la piattaforma RiskAML, basata su machine learning e costantemente aggiornata in base allo sviluppo normativo.